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Il film costò circa 200.000 dollari e fu girato a Palos Verdes (California) e al Raleigh Studios: 5300 Melrose Ave., Hollywood, Los Angeles (California).
 
Il film costò circa 200.000 dollari e fu girato a Palos Verdes (California) e al Raleigh Studios: 5300 Melrose Ave., Hollywood, Los Angeles (California).
   
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Vincent Price si muove in questa pellicola assolutamente a suo agio, anche quando, sopra le righe, trascina lo spettatore in un percorso che man mano lo conduce sul baratro dell’abisso: il male che trasforma la vittima in carnefice. Da quando scopre il cadavere della moglie, fino alla sua morte, è tutto un crescendo di maschere che si alternano sul suo viso senza che però mai una possa avere davvero il sopravvento sull’intera storia (soprattutto grazie alle scenografie deliranti).
Vincent Price, come al solito, è semplicemente perfetto nel ruolo.
 
   
 
Splendido l'inizio del film prima dei titoli con la vernice colorata che fa inquietanti arcobaleni.
 
Splendido l'inizio del film prima dei titoli con la vernice colorata che fa inquietanti arcobaleni.

Versione delle 20:18, 7 gen 2010

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Il pozzo e il pendolo è un film del 1961 diretto da Roger Corman ed ispirato dal racconto omonimo di Edgar Allan Poe.

Trama

Spagna. 1546. Francis Barnard, fratello della defunta Elizabeth Medina, arriva dall’inghilterra nel castello di Nicholas Medina per accertarsi delle cause della morte di lei.

Il dottor Leon, medico privato di Nicholas, lo mette al corrente del fatto che sua sorella Elizabeth è morta di paura una volta fatto ingresso nella camera delle torture, allestita dal padre di Nicholas quando esisteva ancora la Santa Inquisizione.

Il ragazzo ha diversi sospetti su Nicholas ma sua sorella Catherine cerca di fargli cambiare idea raccontandogli del trauma che l’uomo ha vissuto da giovane: aveva assistito alla scena del padre che uccideva e torturava la moglie e l’amante.

Da quando Elizabeth è morta Nicholas man mano sta impazzendo ed a farlo precipitare nella follia sono anche diversi episodi che si verificano al castello e che sembrano mostrare la presenza dello spirito della defunta: il clavicembalo che suona da solo, un anello rinvenuto e la stanza di lei messa a soqquadro, convincono però Francis che l’artefice di tutto sia proprio lui, Nicholas.

Assieme al medico, tutti decidono allora di verificare che Elisabeth sia stata seppellita da morta e non da viva, com’era accaduto alla madre di Nicholas.

Scoprendo la bara il cadavere mostra i segni di un terribile soffocamento. Francis si deve ricredere e comprende lo stato di follia ed abbandono nel quale versa Nicholas.

Lasciato solo con le sue angosce nella sua camera da letto, Nicholas è richiamato da una voce femminile che lo conduce, attraverso i sotterranei, alla tomba di Elisabeth. Dalla bara esce il corpo vivo della donna che lo insegue fino alla camera delle torture dove l’uomo sviene.

Subentra il dottor Leon che ha macchinato tutto assieme ad Elisabeth, che si è fatta passare per morta, per far impazzire Nicholas.

La follia dell’uomo però lo porta ad identificarsi con suo padre e così, colto dall’ira dell’adulterio, uccide Elisabeth chiudendola nella vergine di ferro mentre il medico cade in un pozzo abissale.

Francis, ignaro di tutto, è scambiato da Nicholas per Bartolomeo, l’uomo che circuì sua madre, e riesce a legarlo su un altare dove oscilla su di lui la pala affilata di un pendolo.

Catherine, con l’aiuto di un servo, riesce ad entrare nella stanza dove suo fratello sta torturando Francis e riesce a liberarlo.

Nicholas cade nel profondo pozzo. Della morte di Elisabeth nella vergine di ferro nessuno se ne accorge.

Note

Secondo film del ciclo dedicato a Poe del regista Roger Corman, dopo I vivi e i morti (1960).

In questo film, più che in altri film del ciclo, grazie all’ottima sceneggiatura, si nota come la forza delle pellicole di Corman risieda nel trarre solamente spunto dai racconti di Poe, senza badare troppo alla fedeltà. Qui invece, il regista tralascia i contesti inquisitori del racconto (originariamente incentrato per intero sulla figura di un torturato), per preferire una trama più complessa, che conta un maggior numero di personaggi, coinvolti in vicende che li uniscono a livello più interiore e personale.

Il film costò circa 200.000 dollari e fu girato a Palos Verdes (California) e al Raleigh Studios: 5300 Melrose Ave., Hollywood, Los Angeles (California).

Vincent Price si muove in questa pellicola assolutamente a suo agio, anche quando, sopra le righe, trascina lo spettatore in un percorso che man mano lo conduce sul baratro dell’abisso: il male che trasforma la vittima in carnefice. Da quando scopre il cadavere della moglie, fino alla sua morte, è tutto un crescendo di maschere che si alternano sul suo viso senza che però mai una possa avere davvero il sopravvento sull’intera storia (soprattutto grazie alle scenografie deliranti).

Splendido l'inizio del film prima dei titoli con la vernice colorata che fa inquietanti arcobaleni.

Locandina

Pozzo e pendolo locandina

La locandina del film