La cripta e l'incubo è un film del 19 diretto dal regista Camillo Mastrocinque.
Trama[]
Nell'antico castello dei Karnstein vivono il conte Ludwig e sua figlia Laura, preda di continui incubi.
Per allontanare da sé il sospetto che in sua figlia si sia reincarnata un'antenata dei Karnstein, il conte chiama al castello un giovane studioso, Klauss, perché scopra i motivi che provocano ad ogni incubo di Laura la morte di una delle persone da lei sognate.
Klauss si applica sulle antiche pergamene e sembra che abbia trovato una traccia; ma proprio quando sta per svelare il mistero, il conte Ludwig gli proibisce di continuare.
L'arresto delle ricerche provoca una serie di delitti: primo quello di un vecchio cantastorie poi quello di una giovane cameriera, seguita dalla vecchia nutrice di Laura.
A questo punto ogni riserva del conte cade. Klauss riprende febbrilmente le ricerche ed il mistero è svelato...
Note[]
Mastrocinque si ispira alla storia Carmilla scritta da J. Sheridan Le Fanu nel XIX secolo e per il film cerca di mantenere una certa coerenza col racconto rispetto la relazione fra le due ragazze (Laura e Ljuba) così come cerca di ricreare con accuratezza alcuni momenti famigliari, dilatando altre situazioni in base alle aspettative del pubblico appassionato d'horror.
Il sotteso elemento lesbico che si viene a creare nella relazione fra le due giovani è ovviamente uno dei punti forti del film e questo fattore sessuale sarà di tale richiamo che la Hammer recupererà la storia (e il sotteso elemento) creando quella che è stata definita la Karnstein Trilogy, composta da Vampiri amanti (1970), Mircalla, l'amante immortale (1971) e Le figlie di Dracula (1971).
Il film è un buon gotico di vecchia impostazione con i suoi momenti forti e molti altri momenti lenti che rischiano di annoiare lo spettatore. A livello tecnico il regista, cineasta della vecchia guardia, mostra di saperci fare con il bianco e nero e fra giochi di luci e ombre crea una buona atmosfera che sarà apprezzata dall'appassionato di pellicole gotiche.
In varie recensioni (anche importanti) è presente un'imprecisione rispetto al cognome della famiglia maledetta: è "Karnstein" e non "Karlstein" come alcuni hanno mal inteso.
Il regista, noto per le sue pellicole comiche quali quelle con Totò, girò solamente un altro film horror prima di morire nel 1969: Un angelo per Satana (1966) con Barbara Steele.
Girato al Castello Piccolomini, a Balsorano, in provincia de L'Aquila, ove tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta furono girati un notevole numero di film horror.
Il film uscì nei cinema italiani il 27 maggio 1964.
Locandina[]

La locandina del film